Calmi, calmi... Rispondo un po', visto che ho scatenato un pandemonio!
1) Riguardo all'anello completo o non completo, nei post precedenti ho scritto di linee circolari o
semicircolari. Ciò significa che, ad avere i soldi
si può fare tutto, ma ovviamente nell'ottica delle priorità è chiaro che i tratti Rho-Gobba, Assago-Rho e, forse, Gobba-Rogoredo, sarebbero i primi ad essere realizzati...
2) Parigi, Parigi... ma avete visto che razza di "tramvia" hanno a Parigi?
Paragonarla ad una nostra metrotranvia è abbastanza impossibile! Questa è una ferrovia vera e propria (sebbene qualche punto in conflitto con la viabilità). Parigi forse ha pensato al tram perchè con una sede del genere il tram bastava ed avanzava... A Milano, soprattutto a nord, un tram ci metterebbe il doppio dei tempi che ho indicato...
3) La circolare, dato in numero esiguo delle stazioni, si configurerebbe come veloce alternativa agli spostamenti radiali opposti (tipo Monza-Duomo-San Donato). E' vero, potrebbe servire anche come linea "di quartiere" ma, diciamo, non l'avevo immaginata per tale scopo...
4) Attenzione! Non volevo dire che in tutte le zone arancio si dovrebbe costruire qualcosa. E all'interno della singola zona arancio, non dico assolutamente che bisogna urbanizzare tutto... Sono solo delle posizioni "felici", per così dire, per eventuali insediamenti di grandi funzioni... Ovvio che poi ogni singolo progetto sarebbe corredato da grandi quantità di verde (ovviamente più fruibile, tipo parconord)
Pensiero personale (che magari a voi non piace
): IMHO, il vero problema di Milano è la mancanza di coordinazione "urbanistica" tra comuni confinanti. Gli spazi interstiziali, tra un comune e l'altro, finiscono per essere periferia degradata
doppia. Periferia del comune A + periferia del comune B. Sono come vicoli pieni di retrobottega!Non hanno funzione prevalente, non sono agricoli, non hanno vocazione, non sono fruiti/fruibili.
Perchè esistono? Perchè invece di creare un'urbanizzazione compatta si è scelto di fare ognuno a modo suo. Col risultato che la
vera campagna la si trova a 25km e oltre da Milano.
L'unica inversione di tendenza potrebbe essere quella di "occupare" questi spazi. Occupare non significa solamente creare nuovi quartieri, non significa necessariamente asfaltare tutto. Significa dare una vocazione a queste zone. Anche come parco urbano (ri-cito l'esempio di parconord). Scusate, ma vedere i campi coltivati tra Sesto e Monza, o tra Milano e Cesano Boscone, mi fa un po' ridere...
Ripeto, opione personale liberamente incondivisibile...