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| Duecento autobus a metano entro luglio 2006, trenta al mese consegnati a partire dal prossimo gennaio. Le prime vetture su strada a partire da febbraio, utilizzate sui percorsi dove c'è più inquinamento. E' la principale novità sul fronte della lotta allo smog e del rinnovo del parco mezzi Atac-Trambus.
I duecento bus a metano significheranno in termini concreti: 60 tonnellate l'anno di emissioni inquinanti in meno, 30 per cento in meno di anidride carbonica, meno rumore, forte risparmio sul carburante – 100 chilometri percorsi a metano costano 20 euro, a gasolio 44 euro – .
Scendendo nel dettaglio dei benefici ambientali: con i bus a metano si stima una riduzione – rispetto agli autobus Euro 0, senza dispositivi ecologici – di 20 tonnellate annue di monossido di carbonio (meno 75%), 34 tonnellate di ossido di azoto (-97%), due tonnellate di polveri nocive e particolato (-95%) e 4 di idrocarburi incombusti (-99%).
Altro vantaggio: con l'arrivo dei duecento nuovi bus, ne andranno in pensione altrettanti della vecchia guardia, quelli Euro 0 a gasolio, e la flotta Atac diverrà la più giovane d'Italia (e tra le più giovani d'Europa), con un'età media che passerà da 5,5 a 4,7 anni. Sotto questo profilo sono interessanti i dati sulla composizione del parco mezzi Atac.
Ogni bus a metano è costato 247 mila euro e l'investimento totale è di 53 milioni di euro – 49 per i bus, 4 per la nuova rimessa che sarà costruita a Tor Pagnotta –. Dei 53 milioni, 34 li ha stanziati la Regione, 18 il Comune e uno il Ministero dell'Ambiente.
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